Una volta, quando avevo cinque anni, il mio papà mi costruì un'altalena.
Prese la mia sediolina bianca, mise intorno ai due braccioli corde resistenti e poi la legò ad un ramo grande di un albero.
Se mi guardo indietro, mi accorgo che sono proprio le cose semplici che ricordo con più amore:
- Il profumo della camomilla ancora bollente in una tazza;
- Un aquilone costruito con rametti raccolti da terra e carta di giornale;
- Zia con la sua macchina bianca che, da lontano, faceva una curva e suonava il clacson e sapevi già che tra qualche minuto sarebbe arrivata a casa;
- Stelle belle e luminose;
- Una televisione in bianco e nero;
- Colazione con latte appena munto dalle capre;
- Il silenzio del primo pomeriggio;
- Vestiti leggeri;
- La pioggia con il sole;
- Il primo libro letto;
- Il braciere sotto il tavolo in inverno e il profumo delle bucce dei mandarini;
- La sigla iniziale di Heidi;
- I colori dei fichi d'india;
- Un pulcino appena nato e un cagnolino color nocciola;
- Il pane fatto in casa e cotto nel forno a legna;
- I miei cinque anni e la torta con la panna e le fragole;
- Il mare racchiuso in una bottiglia;
- Nonna che ogni sera, alla stessa ora, dava da mangiare a tutti gli animali e poi li metteva a dormire. E io che la seguivo sempre;
- Una porta turchese.
Ah, promemoria: bastano poche cose per costruire qualcosa di meraviglioso.