mercoledì 7 maggio 2014

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Una volta, quando avevo cinque anni, il mio papà mi costruì un'altalena.
Prese la mia sediolina bianca, mise intorno ai due braccioli corde resistenti e poi la legò ad un ramo grande di un albero.

Se mi guardo indietro, mi accorgo che sono proprio le cose semplici che ricordo con più amore:
 
  • Il profumo della camomilla ancora bollente in una tazza;
  • Un aquilone costruito con rametti raccolti da terra e carta di giornale;
  • Zia con la sua macchina bianca che, da lontano, faceva una curva e suonava il clacson e sapevi già che tra qualche minuto sarebbe arrivata a casa;
  • Stelle belle e luminose;
  • Una televisione in bianco e nero;
  • Colazione con latte appena munto dalle capre;
  • Il silenzio del primo pomeriggio;
  • Vestiti leggeri;
  • La pioggia con il sole;
  • Il primo libro letto;
  • Il braciere sotto il tavolo in inverno e il profumo delle bucce dei mandarini;
  • La sigla iniziale di Heidi;
  • I colori dei fichi d'india;
  • Un pulcino appena nato e un cagnolino color nocciola;
  • Il pane fatto in casa e cotto nel forno a legna;
  • I miei cinque anni e la torta con la panna e le fragole;
  • Il mare racchiuso in una bottiglia;
  • Nonna che ogni sera, alla stessa ora, dava da mangiare a tutti gli animali e poi li metteva a dormire. E io che la seguivo sempre;
  • Una porta turchese.
 
Ah, promemoria: bastano poche cose per costruire qualcosa di meraviglioso.